Shakespeare, il Romanticismo e Walter Scott

Non è stato solo il Giubileo di Garrick a creare la reputazione di Shakespeare. In effetti doveva arrivare un movimento culturale più ampio per trasformare Shakespeare da vecchio anonimo drammaturgo a più grande genio che il mondo abbia mai visto.

Accade così che il giubileo di Garrick coincida con i primi anni del movimento romantico. Il Romanticismo è un movimento culturale che ha investito tutta l’Europa, ha avuto origine in Germania e poi si è diffuso anche in Gran Bretagna. Emerge un nuovo interesse per le arti creative, la natura, il soprannaturale e tutto ciò che si scontra con la razionalità che aveva dominato il periodo precedente dell’Illuminismo. Il grande scrittore Goethe immagina di contrastare l’architettura classica del Partenone di Atene con l’architettura gotica della grandi cattedrali europee. In un certo senso il passaggio dal classicismo del XVIII secolo al Romanticismo dell’inizio del XIX secolo era proprio così: un passaggio dall’armonia e dalla classicità al selvaggio e al gotico.

È così che alcuni aspetti di Shakespeare – le sue opere sul soprannaturale, Macbeth, La Tempesta, Sogno di una notte di mezza estate, la sua attrazione per la follia dei personaggi, il suo senso della passione – diventano sempre più centrali nella percezione del suo lavoro. Prima in Germania, poi in Inghilterra, scrittori creativi hanno preso esempio da Shakespeare. La Germania ha sempre percepito se stessa all’ombra della cultura francese. Un certo numero di scrittori tedeschi – Goethe e Schiller tra loro – decidono che c’è davvero bisogno di un nuovo tipo di dramma e di poesia, di stampo solo tedesco.

Per questo hanno guardato a Shakespeare. Dopo tutto egli era molto diverso dagli scrittori francesi. Non aveva influenze classiche. Era riuscito a mescolare il classicismo con il romanticismo, personaggi di alto lignaggio delle tragedie con personaggi più modesti della commedie.

È stato possibile estrapolare da Shakespeare qualcosa che i tedeschi potevano fare proprio e ed così che un dramma nazionale ha cominciato ad emergere, utilizzando il modello del dramma shakespeariano. Nel frattempo in Inghilterra, i poeti diventano sempre più introspettivi, interessati all’idea dell’immaginazione in se.

C’è un grande interesse da parte di scrittori inglesi quali William Wordsworth, Samuel Taylor Coleridge, John Keats e Lord Byron.

Tutti questi autori hanno cercato di scrivere delle opere per il teatro prendendo come esempio proprio quelle di Shakespeare. In verità, non molte di queste hanno avuto fortuna sul palco. Shakespeare era difficile da uguagliare in termini di scrittura drammatica, ma il suo spirito è entrato nelle lodi e liriche dei romantici.

Shakespeare ha influenzato anche il genere del romanzo nel Romanticismo, sia il romanzo gotico con elementi soprannaturali ripresi da opere come Macbeth e sia il  romanzo storico come quello di Sir Walter Scott. L’inizio del XIX secolo era un momento difficile per la storia scozzese e Sir Walter Scott, il grande romanziere del tempo, scrive proprio della sua nazione. Come i Tedeschi prima di lui, egli usa l’esempio delle opere storiche di Shakespeare come modello per esplorare l’identità nazionale nella sua Scozia.

British School; Sir Walter Scott at Shakespeare's Tomb

Scott arriva a Stratford-upon-Avon per visitare la tomba di Shakespeare e c’è un ritratto di lui in piedi in riverente silenzio di fronte alla pietra tombale del monumento eretto sui muri della chiesa dalla famiglia di Shakespeare.

I romanzi di Scott, usando l’esempio della storia shakespeariana come modo per creare un’identità storica scozzese, hanno avuto grande influenza in tutta Europa. Come ogni nuova nazione che nasce, la Scozia ha guardato a Scott per farne il poeta nazionale. Sir Walter Scott e Lord Byron erano gli scrittori più celebri del XIX secolo. Erano entrambi ossessionati da Shakespeare. Le loro opere sono state profondamente influenzate da Shakespeare ed è attraverso questa influenza che molti scrittori di tutta Europa sono giunti a Shakespeare e lo hanno guardato non come un poeta che apparteneva al passato elisabettiano ma come una forza vitale per creare nuove opere sia nel teatro, che nel romanzo o nella poesia.

Il ritratto di Scott, a Stratford, in reverente silenzio di fronte alla tomba e al monumento di Shakespeare è un meraviglioso simbolo di come nel periodo romantico dei primi anni del XIX secolo, Stratford sia diventata l’epicentro di un culto di Shakespeare che era europeo ma che stava diventando veramente mondiale.